Emotional Freedom 2


Cosa significa libertà emozionale?

Non significa che saremo liberi dalle emozioni negative, che non le proveremo mai più. E neanche che non proveremo più emozioni in assoluto, che diventeremo automi. Vuol dire imparare a lasciarle fluire in modo che non ristagnino nella nostra struttura, nel nostro corpo fisico, emozionale o mentale. Significa non subirle e significa soprattutto eliminare quelle cause, dentro di noi, che consentono a quell’emozione negativa di destabilizzarci.

Cosa vuol dire lasciar fluire? E poi perché la causa è dentro di noi?

In una delle sue canzoni, Vasco Rossi dice: “ho fatto un patto con le mie emozioni, le lascio vivere e loro non mi fanno fuori!” Potrebbe essere un grande consiglio. Quando viviamo un’emozione negativa il primo istinto è quello di respingerla; non vogliamo provare rabbia, delusione, paura, insicurezza od altro…non ci piace.

Purtroppo però, nonostante il nostro rifiuto, se la proviamo significa che è già lì, è già entrata nel “sistema”. E tutto ciò a cui resisto, persiste! Non serve a nulla non volere aver paura, se c’è… c’è! Secondo alcune ricerche, sembra che la ragione per cui l’aspettativa di vita della donna è più lunga rispetto a quella dell’uomo, sia dovuta al fatto che la donna ha meno problemi a mostrare le proprie emozioni, mentre l’uomo cerca di mostrare solo quelle “convenienti”. Socialmente parlando, l’uomo non piange; non può avere paura, debolezze, insicurezze. Che uomo sarebbe?! Questa tendenza, tipicamente maschile appunto, può causare un disequilibrio prima emotivo, poi anche fisico, se protratto o ripetuto nel tempo.

Infatti, la metamedicina spiega in maniera molto esaustiva, la correlazione tra tematiche emozionali irrisolte e sintomi fisici. (vedi Metamedicina, Ogni sintomo è un messaggio di Claudia Rainville). Lasciar fluire significa quindi smettere di rifiutare le emozioni sgradite, i disagi, smettere di vergognarci se abbiamo paura, insicurezze od altro, smettere di giudicarci se proviamo rabbia o risentimento. Far finta di nulla non cambia le cose. Anzi, se accolgo il mio disagio, qualunque esso sia, posso ricevere le informazioni necessarie a capire cosa, dentro di me, è pronto per essere “emozionalmente guarito”.

E qui arriviamo alla seconda domanda: perché la causa è dentro di noi?

Studi sulla memoria hanno stabilito che esiste – oltre alla memoria esplicita, cioè la capacità di richiamare ricordi, che si forma all’incirca dai due o tre anni in poi – anche una memoria implicita, che inizia a produrre memorie fin dal momento del concepimento. Vuol dire che già da quel momento il bambino assorbe le tematiche emozionali dell’ambiente circostante; inoltre, sappiamo benissimo che i bambini sono delle vere e proprie spugne, perché fino all’età di circa dieci/dodici anni non hanno la capacità di lasciar fuori ciò che non vogliono.

E’ chiaro quindi, che dal concepimento fino ai dodici anni circa d’età il bambino assorbe una serie d’informazioni emotive praticamente incalcolabili, che creeranno nel tempo la struttura interiore del bambino stesso. Per cui, quando io provo paura è perché dentro di me esiste il timbro della paura, che si è creato chissà quando e chissà dove nel mio subconscio. Quel timbro di paura dentro di me, è vivo, è una parte di me, del mio bambino interiore, ed emette una vibrazione ben precisa, che entra in risonanza con situazioni e persone che hanno la stessa vibrazione; si incontrano sulla stessa frequenza, creando nella mia realtà quegli eventi e circostanze che mi faranno rivivere quella paura. Quando le circostanze esterne sono simili al momento in cui quel timbro si è creato, il subconscio, da bravo servitore fedele, mi ripropone la stessa soluzione di quel momento, la paura, perché non ha la capacità di discernere, di capire che ora mi serve una soluzione diversa, ha solo la funzione di imparare meccanicamente le cose e quindi di riproporre la stessa opzione. Non può fornire opzioni alternative. Non è nelle sue capacità, non ha quel software.

Quindi la paura, che in quel momento lontano nel tempo è stata l’opzione migliore che il mio sistema di protezione ha potuto fornirmi, oggi mi crea un problema perché la mia reazione da adulto deve essere diversa da quella di un bambino, giusto?! Bene, libertà emozionale significa quindi poter decidere che risposta dare agli eventi anziché avere delle reazioni dettate da timbri creati chissà quando dentro di me. Nel momento in cui questo avviene, la mia vibrazione interna cambia e magari, la prossima volta che avrò paura, non me ne vergognerò o non mi paralizzerà e potrò lasciarla fluire anziché respingerla, perché il mio nuovo timbro potrebbe parlare di capacità di andare oltre la paura, con coraggio e fiducia. Avere paura è ok. E’ quando la paura mi paralizza che diventa un problema, no?! Libertà emozionale è anche questo, libertà di avere paura e coraggio per andare oltre.

D’altronde, senza paura, che coraggio sarebbe?!

Ciao, alla prossima e chiedimi se ho spiegato male qualcosa, ti prego.

Robbie.

 


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2 commenti su “Emotional Freedom

  • Federica

    Solo chi ha fatto un percorso con te può capire esattamente dì cosa parli…..certe cose bisogna viverle durante le sedute…io sono orgogliosa di averle vissute😁

    • Roberto Soli

      Grazie Fede. Il sogno è sempre quello di condividere con più persone possibili i metodi che ci fanno stare bene. D’altronde abbiamo i neuroni specchio, no?! quello che abbiamo intorno ci influenza. Ecco, mi hai dato un’idea per il prossimo articolo…i neuroni specchio! Ciao, un abbraccio.